La Corte di Cassazione ha stabilito, con una recente sentenza, il limite di tolleranza per i tutor autostradali: cosa cambia per gli automobilisti.
Oltre ai tanto temuti autovelox, da anni sulle autostrade italiane sono stati installati i tutor. Si tratta di sistemi che rilevano la velocità media dei veicoli in transito rilevare su tratti specifici. A differenza degli autovelox, questi dispositivi si basano sul tempo impiegato da un mezzo per percorrere un certo percorso così da calcolare la velocità.
Proprio in merito ai tutor autostradali si è espressa di recente la Corte di Cassazione con un’ordinanza depositata nei giorni scorsi. In particolare, gli Ermellini hanno stabilito che anche per questi dispositivi, così come per gli autovelox, è valido il limite di tolleranza del 5% (minimo 5 km/h). Vediamo cosa cambia dopo la sentenza della Suprema Corte.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza depositata lunedì 16 giugno, si è espressa in merito ai tutor posizionati lungo le autostrade italiane per rilevare la velocità media dei veicoli in transito su specifiche tratte. Come abbiamo anticipato nel precedente paragrafo, i giudici della Suprema Corte hanno stabilito che la tolleranza del 5% (minimo 5 km/h) deve essere applicata anche a questi dispositivi di rilevazione, così come accade con gli autovelox.
Secondo la Cassazione, riporta la redazione de La Legge per Tutti, i tutor rientrano tra i dispositivi disciplinati dagli articoli 142 e 148 del Codice della Strada, dunque, la tolleranza è valida anche per la rilevazione attraverso tali sistemi. In sintesi, le sanzioni emesse saranno valide per gli automobilisti solo se la rilevazione rispetta tale soglia di tolleranza. Per fare un esempio, se la velocità di un mezzo è di 100 km/h verrà considerata, per la multa, pari a 95 km/h. Se la velocità è inferiore ai 100 km/h, si applicherà sempre 5 km/h come tolleranza stabilito come minimo.
Nello specifico, gli Ermellini hanno preso in esame il ricorso presentato da una Prefettura in seguito a quattro verbali emessi per eccesso di velocità contro gli autisti di un’azienda di trasporti. Le sanzioni erano scattate per il superamento del limite di 70 km/h con l’applicazione della tolleranza di 5 km/h e la sospensione della patente per i conducenti, in quanto la violazione era stata ripetuta entro il biennio.
La ditta aveva presentato ricorso al Giudice di Pace che aveva accolto il ricorso, ma in seguito il Tribunale aveva ribaltato la decisione derubricando, però, la sanzione escludendo la decurtazione dei punti dalle patenti di guida applicando solo la multa. Questo perché era stata riconosciuta la regolare revisione periodica dei dispositivi, ma aveva rilevato che il tutor richiedeva una tolleranza maggiore. In merito, la Cassazione ha corretto il punto stabilendo che la tolleranza è del 5% con un minimo di 5 km/h ed ha accolto il ricorso presentato dalla Prefettura.
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