Giugno si avvicina e così anche le mensilità per i pensionati, a tal proposito però ci sono pessime notizie: i pagamenti arriveranno più tardi del solito e alcuni avranno un assegno inferiore a quello spettante.
Ci troviamo alle idi di maggio, periodo mediano tra l’assegno pensionistico del mese corrente e quello del mese successivo, una distanza temporale perfetta per cominciare ad informare i beneficiari di quelle che saranno le novità riguardanti la prossima mensilità, per prepararli a ciò che si verificherà.
Per quanto riguarda adeguamenti e possibili aumenti dell’assegno mensile non ci sono buone nuove. L’adeguamento riguardante l’inflazione è stato deciso ad inizio anno e quello rimarrà senza ulteriori modifiche fino alla fine dell’anno. Per quanto riguarda la quattordicesima invece – spettante solamente a chi ha una pensione che va dal minimo fino a 2 volte il minimo – se ne riparla nel mese di luglio.
Ma allora quali sono le novità riguardanti la pensione di giugno? Cosa cambia rispetto a questo mese? Le modifiche sostanzialmente sono due, una riguarda tutti ed è lo slittamento dei pagamenti, l’altra riguarda solamente alcuni pensionati che ricevevano già l’assegno pensionistico nel 2022.
Per quanto riguarda il ritardo non c’è bisogno di preoccuparsi eccessivamente poiché non c’è alcun problema sistematico, semplicemente l’1 giugno cade di domenica, il 2 è festa nazionale ed il primo giorno utile per il pagamento delle pensioni è il 3. Tutti dunque potranno ritirare o riceveranno l’accredito o il bonifico entro martedì 3 giugno.
La questione riduzione dell’importo è legata i bonus Covid. Nel 2022 il governo ha elargito degli aiuti alla popolazione, un bonus da 200 euro e un altro da 150 euro, a tutti gli italiani che facevano richiesta e in automatico a tutti i pensionati che da un controllo sommario risultavano avere un ISEE 2021 inferiore ai 35mila e ai 20mila euro.
Solo in un secondo momento l’INPS ha verificato in maniera dettagliata l’ISEE di tutti i riceventi e scoperto che alcuni bonus sono stati percepiti indebitamente. Dunque tutti coloro che avevano un ISEE 2021 superiore ai 35mila euro dovranno restituire tutti e 350 euro ottenuti con quei due bonus, chi lo aveva superiore ai 20mila ma inferiore ai 35mila solo quello da 150 euro.
Giugno sarà il mese in cui l’INPS comincerà a sottrarre le somme ricevute indebitamente, ma non lo farà tutto in una volta, bensì riducendo l’assegno pensionistico di 50 euro ogni mese fino alla totale restituzione della somma. Dunque alcuni pensionati si vedranno ridotto l’importo per 3 mesi altri addirittura per 7.
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