Quando trasferire dei soldi ai propri figli fa correre il rischio di una multa salatissima: non commettere anche tu il mio stesso errore. Ecco svelato cosa ho sbagliato.
Negli ultimi anni i controlli fiscali si stanno facendo sempre più stringenti. Per questo motivo è fondamentale prestare attenzione ogni qual volta si trasferisce del denaro Spesso si ha l’errata convinzione che, trasferendo denaro ai propri familiari, non si rischi nessun problema. Questa credenza non tiene conto che i trasferimenti di denaro, sopratutto se non correttamente documentati, rappresentano un rischio concreto che potrebbe portare a pesanti sanzioni e a controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Quest’ultimo diventa un rischio estremamente concreto nel momento in cui non vengono rispettate determinate condizioni legali inerenti all’ambito della provenienza e della giustificazione del trasferimento di determinate somme. Nel contesto fiscale italiano, infatti, ogni somma accreditata su un contro corrente può essere vista come potenziale reddito e, alla luce di questo, può divenire soggetta a imposte. Questo, a meno che non si dimostri diversamente. Per tal ragione, è cruciale avere una documentazione adeguata che certifichi la natura del trasferimento, sia esso un regalo, una donazione o un prestito.
Come trasferire denaro ai propri figli senza rischiare rischi con il fisco
Tra studenti fuori sede e figli in difficoltà economica, spesso i genitori si trovano nella condizione di dover trasferire somme di denaro dal proprio conto a quello della propria prole. Tuttavia, pur trattandosi di trasferimento di denaro in ambito familiare è importante ricordare che questa transizione non è esente da regolamenti. Anche nel caso di somme derivanti da regali o prestiti, infatti, è necessario fornire un’adeguata documentazione, per non finire nel mirino del fisco.

Nel caso in cui si dovesse ricevere un bonifico cospicuo da parte di un amico e non si dovesse disporre dell’adeguata documentazione, volta a testimoniarne la natura, l’Agenzia delle Entrate ha piena facoltà di considerare tale denaro come reddito non dichiaro. L’ente ha quindi la facoltà di esigere il pagamento dell’IRPEF.
Tuttavia, è bene ricordare che questo problema non si verifica nel caso in cui le somme di denaro provengano dal conto di un parente. Il Fisco, infatti, riconosce che tali transazioni avvengono spesso come manifestazione di sostegno familiare. Ond’evitare multe salate è sempre consigliabile formalizzare i trasferimenti di denaro per mezzo di contratti scritti o, addirittura, atti notarili.
Questo è particolarmente importante nel caso di transazioni significativi. Nel caso in cui non sia necessario un notaio, tali transizioni dovrebbero comunque essere notificate tramite scrittura privata, purché siano incluse informazioni chiare sui soggetti coinvolti, l’importo e, in caso di prestito, i termini di restituzione. Assicurarsi una “data certa” è possibile tramite PEC o raccomandata con ricevuta di ritorno, procedure che certificano la tempistica della transazione senza ricorrere a costosi interventi notarili.