Brutte notizie per chi aspettava il rimborso del 730: non tutti potranno riceverlo

Una recente misura contenuta nel decreto Riscossione complica l’accesso ai rimborsi fiscali superiori a 500 euro.

Il rimborso del 730 viene atteso ogni anno da numerosi contribuenti. Con il decreto Riscossione, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 7 agosto, sono state ridefinite le modalità con cui l’Agenzia delle Entrate può effettuare il rimborso delle imposte, sopratutto in presenza di debiti iscritti a ruolo.

Uomo preoccupato
Brutte notizie per chi aspettava il rimborso del 730: non tutti potranno riceverlo – museosannasassari.it

Le nuove disposizioni rappresentano un significativo cambiamento rispetto a quanto accaduto in passato. Prima dell’entrata in vigore del decreto, infatti, la compensazioni tra debiti e crediti fiscali era su base volontaria e prevedeva l’intervento dell’agente della riscossione solo con l’approvazione da parte del contribuente,

Le nuove disposizioni rappresentano un cambiamento significativo rispetto alla prassi precedente. Prima dell’entrata in vigore del decreto, la compensazione tra debiti e crediti fiscali era su base volontaria e prevedeva l’intervento dell’agente della riscossione solo dopo l’approvazione da parte del contribuente.

Rimborsi bloccati per chi ha debiti con il Fisco: cosa succede nel 2025

Tra le novità introdotte dal Decreto Riscossione troviamo la sospensione automatica dei rimborsi fiscali per tutti coloro che risultano avere debiti affidati all’agente della riscossione. In pratica, chi ha cartelle esattoriali aperte non riceverà il rimborso spettate, anche quello relativo al modello 730, a meno che non scelga di aderire alla compensazione volontaria.

Monete e banconote poggiate su un modello 730
Rimborsi bloccati per chi ha debiti con il Fisco: cosa succede nel 2025 – museosannasassari.it

Nel caso in cui il contribuente accetti questa modalità, la somma rimborsabile potrò essere utilizzata per saldare, anche parzialmente, i debiti fiscali. Solo l’eventuale eccedenza sarà liquidata. Questo blocco resta attivo fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui il rimborso avrebbe dovuto essere erogato. In questo lasso di tempo, l’agente della riscossione può avviare le procedure esecutive per il recupero del credito, come pignoramento o altri strumenti di riscossione forzata.

Con la normativa è prevista un importante limite quantitativo: solo i rimborsi di importo superiore a 500 euro sono soggetti a verifica. Al di sotto di questa soglia, i controlli sulle cartelle esattoriali non verranno effettuati e il rimborso fiscale verrà erogato senza blocchi.

Inoltre, l’articolo 28-ter del DPR 602/1973, modificato dal decreto Riscossione, stabilisce che l’Agenzia delle Entrate dovrà verificare l’eventuale presenza di debiti iscritti a ruolo prima di procedere con qualsiasi rimborso. Si tratta di una verifica che riguarda tutti i rimborsi sopra la soglia di 500 euro, in questo modo è impossibile ricevere liquidazioni fiscali consistenti nel caso in cui si risulti inadempienti nei confronti del Fisco.

Il contribuente conserva comunque la possibilità di scegliere se accettare o meno la compensazione. Tuttavia, in caso di rifiuto, la somma rimane congelata, vincolata a eventuali azioni esecutive da parte dell’agente della riscossione. L’effetto immediato di questa misura è quello di limitare fortemente l’accesso ai rimborsi per i soggetti che hanno posizioni debitorie aperte, obbligandoli così a sanare prima le loro pendenze.

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