La lavastoviglie ci ha cambiato la vita, ma non possiamo lavarci tutto: ecco cosa conviene continuare a lavare a mano se non vuoi buttare via metà della tua cucina.
Chi ha vissuto anni senza lavastoviglie sa bene che una volta entrata in casa lei diventa quasi una divinità, la regina della cucina. Infili dentro tutte le stoviglie sporche, il detersivo, spingi un bottoncino e via, qualche ora dopo ti restituisce tutto pulito, una comodità che non ha prezzo, ma l’eccesso di fiducia può giocare brutti scherzi. Mettiamo a lavare di tutto, senza pensarci troppo, rischiando di trasformare un prezioso aiuto in un alleato distratto che ci rovina più cose di quante ne pulisca.

Il problema non è la lavastoviglie in sé, ma come la usiamo. Anche quando gli oggetti sono etichettati come “lavabili in lavastoviglie”, non sempre questa dicitura significa che sopravvivranno a lungo dentro quel piccolo inferno di acqua calda e detersivo potente. Spesso, senza accorgercene, compromettiamo materiali, forme e funzionalità di utensili che potevano durare anni.
Non tutto va in lavastoviglie: ecco cosa evitare se non vuoi pentirti
La tentazione di infilarci tutto è forte soprattutto quando sei stanco dopo cena, ma fidati, per certi oggetti è meglio fare uno sforzo e prendere la spugna. Ad esempio, la ghisa. Le padelle in questo materiale sono una meraviglia in cucina ma dentro la lavastoviglie non ci dovrebbero proprio entrare, ruggine, superficie rovinata e addio a quel magico rivestimento naturale. Vale lo stesso per l’alluminio. Pentole e teglie alla lunga si opacizzano, si deformano, si macchiano.

Colpa del calore e del detersivo aggressivo che si potenzia contro gli oggetti più robusti. Anche il tuo wok potrebbe subire danni dopo un giro in lavastoviglie. Un altro classico errore? I bicchieri di cristallo. Dentro la lavastoviglie diventano opachi, fragili, a volte addirittura si scheggiano. E non parliamo dei coltelli buoni: il filo si smussa in un attimo, e poi ti ritrovi a doverli affilare ogni settimana come uno chef giapponese disperato.
Anche il legno non è un grande fan della lavastoviglie. Taglieri, mestoli, cucchiai: si deformano, si spaccano e diventano il rifugio perfetto per muffe e batteri. E vogliamo parlare del thermos? Basta un lavaggio per compromettere il vuoto termico e farti ritrovare con una borraccia che non mantiene né il caldo né il freddo.
A completare il quadro ci sono le guarnizioni in gomma delle pentole a pressione, gli accessori in plastica dei robot da cucina, i contenitori con etichette che finiscono per intasarti il filtro, e gli stampi per biscotti o ciambelloni, che dopo un paio di lavaggi sembrano essere sopravvissuti ad un terremoto.
Ricorda, non tutto può finire in lavastoviglie, anche se la tentazione è grande. A volte basta un lavaggio sbagliato per rovinare un oggetto utile, costoso o affettivamente importante.