Secondo quanto previsto dal nuovo decreto del Ministero del Lavoro, sono stati introdotti dei nuovi requisiti per percepire l’Assegno di Inclusione.
Un decreto del Ministero del Lavoro, dello scorso 13 maggio, ha introdotto un nuovo importante requisito per continuare a percepire l’Assegno di Inclusione, la misura che rimpiazzato da oltre un anno il vecchio Reddito di Cittadinanza.

La modifica interessa le famiglie con figli che beneficiano del sussidio. In particolare, sarà possibile continuare a ricevere gli importi solo se i minori appartenenti al nucleo familiare frequentino regolarmente la scuola dell’obbligo o siano in possesso di un valido titolo di studio. Il nuovo requisito è stato introdotto con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico.
Assegno di Inclusione, nuovi requisiti per percepire il sussidio: cosa cambia per i beneficiari
Lo scorso 13 maggio è stato adottato il nuovo decreto del Ministero del Lavoro che prevede delle modifiche relative ai requisiti per continuare a ricevere l’Assegno di Inclusione, contributo economico erogato dall’Inps per sostenere i nuclei familiari in condizioni di difficoltà.

Come anticipato, secondo il decreto, i figli minori presenti nei nuclei familiari che percepiscono la misura devono regolarmente frequentare la scuola dell’obbligo o devono essere in possesso di un valido titolo di studio. In caso contrario, l’erogazione degli importi sarà subito sospesa. I controlli sul nuovo requisito verranno effettuati dall’operatore sociale che ha l’incarico di assistere la famiglia nella compilazione del Patto per l’Inclusione Sociale. L’operatore, difatti, sarà incaricato di monitorare la situazione ed i dati potranno essere consultati sulla Piattaforma Gepi (Gestione dei Patti per l’inclusione sociale).
Se l’assistente sociale dovesse riscontrare delle anomalie, i nuclei familiari avranno la possibilità, entro 10 giorni, di richiedere all’istituto scolastico la documentazione che dimostri il rispetto dei requisiti per poi inoltrarla allo stesso operatore.
È anche possibile, in caso di anomalie, che l’assistente sociale inserisca una nota all’interno del Patto per l’Inclusione Sociale nella quale i genitori si impegnano a far proseguire il regolare il percorso di studi ai figli. In questo specifico caso, i genitori avranno a disposizione sette giorni di tempo per dimostrare il rispetto della postilla. Se l’operatore dovesse riscontrare il mancato rispetto dell’accordo, la misura verrà sospesa già a partire dalla successiva mensilità, come previsto dalla normativa.
Come abbiamo già detto, il decreto ha inserito questo nuovo requisito per cercare di contrastare l’abbandono scolastico e tutelare il diritto allo studio fornendo anche delle misure per permettere alle famiglie di sostenere le spese per consentire ai figli di frequentare le scuole dell’obbligo.