Veronica Gentili, vestiti sporchi e tanta paura: cos’è successo al suo rientro a casa

Una notte tra ansia, tacchi e tetti: il racconto ad alta tensione vissuto da Veronica Gentili. Un’avventura surreale che ha messo alla prova voce, cuore e nervi.

Una cena tra amiche, una notte apparentemente come tante. Ma a volte la normalità si sgretola in un istante, lasciando spazio al surreale, all’assurdo, al disperato. È così che ha avuto inizio l’odissea urbana di Veronica Gentili, nota conduttrice televisiva, che ha condiviso sui social un racconto dai tratti tragicomici e profondamente umani.

Veronica Gentili
Veronica Gentili, vestiti sporchi e tanta paura: cos’è successo al suo rientro a casa, credits Ansa, museosannasassari.it

Tutto è partito da una semplice uscita con un’amica, ed è finito con ricerche frenetiche sui tetti e notti in bianco. Il risultato? Una storia fatta di panico, amore e una determinazione che ha sfidato orari improbabili e tetti cittadini. Ma prima di arrivare al cuore della vicenda, bisogna percorrere passo dopo passo le tappe di questa notte lunga, stonata e intensamente reale.

Tetti, tacchi e miagolii: la folle notte di Veronica Gentili

Tutto ha inizio con una cena tranquilla, in compagnia dell’amica Giorgia. Nulla fuori dall’ordinario, se non fosse che, al momento di rientrare, ogni tentativo di trovare un taxi si rivela inutile. Chiamate, attese, silenzi. Dopo due ore di tentativi andati a vuoto, la situazione si sblocca solo in parte: Giorgia ottiene un passaggio in motorino dal cameriere del ristorante, mentre Veronica che abita un po’ più vicino, si avvia a piedi, sfidando la notte e l’asfalto con un paio di tacchi fortunatamente non a spillo.

Veronica Gentili
Tetti, tacchi e miagolii: la folle notte di Veronica Gentili-credits Ansa-museosannasassari.it

Ma al rientro in casa, il vero colpo di scena: Stipsi, una dei suoi due gatti, la accoglie regolarmente. L’altro, Palmiro, è inspiegabilmente scomparso. Parte la ricerca: si aprono armadi, si controllano angoli nascosti, si scuotono scatole e croccantini, si grida il suo nome incuranti dell’orario. Fino alla scoperta che gela il sangue: una finestra del soppalco è rimasta aperta. Palmiro è uscito. È sui tetti.

È l’inizio di una notte da incubo. Veronica scende in strada, lo chiama disperatamente. E finalmente, un miagolio. Debole, lontano, spezzato. Da qualche parte, sopra un portone non ben identificato, Palmiro risponde. Ma dove si trova esattamente? Come raggiungerlo?

Comincia così una ricerca frenetica tra i palazzi del quartiere: scale percorse all’impazzata, portoni aperti, voci disperate che squarciano il silenzio della notte. Tutto questo mentre, per lavoro, avrebbe dovuto risparmiare la voce: nei giorni successivi l’attende la conduzione de L’Isola dei Famosi, con ore di diretta e urla previste. Ma in quella notte ogni precauzione viene spazzata via dalla paura.

Veronica passa l’intera nottata chiamandolo, tentando di rassicurarlo a distanza, col cuore in gola e la voce spezzata. Palmiro miagola, ma resta intrappolato in un punto imprecisato, irraggiungibile. Fino alla mattina successiva, quando dopo ore di agonia, entra in scena un piccolo miracolo.

 

 

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Alle 11, con l’aiuto di due vicine di casa, parte una vera e propria spedizione: sui tetti, in perlustrazione, alla ricerca del fuggitivo. E finalmente eccolo, Palmiro. Nascosto dentro un vecchio lavatoio, sotto una sdraio dismessa, tremante e impaurito, ma salvo. La scena del ritrovamento è un mix di sollievo, rabbia e amore. Veronica lo accoglie con un fiume di insulti affettuosi, lacrime e carezze. “Ho perso dieci anni di vita”, scrive. Ma riaverlo tra le braccia è stata una delle sensazioni più intense mai provate.

A casa, l’accoglienza non è altrettanto calorosa: Stipsi, la sorella, lo ignora e gli soffia contro, un comportamento mai avuto prima. Segno che anche lei ha vissuto ore di paura. In fondo, come ha scritto la stessa Gentili, “Mamma mia questi maschi quanto ci fanno penare!”.

Le foto che accompagnano il racconto – i tetti, la notte, l’abbraccio – sembrano tratte da un sogno. O da un film. E invece sono la cronaca viva di una notte qualunque diventata straordinaria. Una storia che ha fatto sorridere, commuovere e forse ricordare a molti quanto sia profondo il legame che si crea con i nostri animali. Quanto possano farci impazzire. E quanto, nonostante tutto, non riusciremmo mai a farne a meno.

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