Beffa pensione reversibilità: non tutta alla moglie, chi potrebbe ricevere una quota

Quando un pensionato o un lavoratore avente diritto alla pensione muore, i familiari hanno diritto alla pensione di reversibilità, ma questa spetta all’ex coniuge? Cosa dice la normativa.

La pensione di reversibilità, introdotta per la prima volta in Italia nel 1939, rappresenta un importo riconosciuto ai familiari superstiti di un pensionato o un lavoratore deceduto. L’obiettivo è quello di garantire un sostegno economico ai superstiti dopo la morte del familiare.

Uomo conta soldi
Beffa pensione reversibilità: non tutta alla moglie, chi potrebbe ricevere una quota (Museosannasassari.it)

Per ricevere la pensione di reversibilità è necessario rispettare determinati requisiti e presentare domanda all’Inps. L’istanza può essere inoltrata in qualsiasi momento a partire dal decesso del familiare e la pensione può essere erogata già dal mese successivo dalla morte del pensionato o del lavoratore. In molti si chiedono se l’ex coniuge divorziata abbia diritto a questo trattamento. Capiamo cosa dice la legge italiana in questi casi.

Pensione di reversibilità, spetta all’ex coniuge divorziata? Cosa dice la legge

La pensione di reversibilità, secondo quanto imposto dalla normativa, viene assegnata ai familiari del defunto secondo delle precise quote: 60% dell’importo se il coniuge è l’unico superstite; 70% per il figlio se a carico del defunto, minore o disabile; 80% se i figli sono due; 100% se i figli sono almeno 3. Per aver diritto al trattamento in questione, il defunto doveva essere titolare di pensione o aver maturato il diritto alla pensione prima della morte.

Sagome pensionati protette mani
Pensione di reversibilità, spetta all’ex coniuge divorziata? Cosa dice la legge (Museosannasassari.it)

In caso di ex coniuge divorziato, anche quest’ultimo, secondo quanto stabilisce la legge, ha diritto alla pensione di reversibilità, ma solo in specifici casi. In particolare, le condizioni per l’erogazione all’ex moglie di una quota del trattamento sono:

  • l’ex coniuge deve essere titolare di assegno divorzile già prima del decesso del pensionato o lavoratore;
  • l’ex coniuge non deve aver contratto un nuovo matrimonio;
  • il rapporto di lavoro da cui deriva la pensione deve essere precedente al divorzio.

In caso ci siano più coniugi al momento del decesso, ad esempio moglie attuale ed ex moglie, la pensione di reversibilità viene suddivisa ai coniugi superstiti. La suddivisione viene stabilita dal tribunale tenendo conto di alcuni aspetti: durata dei rispettivi matrimoni; eventuali figli; condizioni economiche dei coniugi superstiti; assistenza morale e materiale prestata al defunto.

Inoltre, secondo la legge, la pensione di reversibilità non deve necessariamente corrispondere all’assegno divorzile percepito e quest’ultimo non rappresenta un tetto massimo per il trattamento erogato dall’Inps. L’analisi, dunque, dell’eventuale suddivisione verrà effettuata caso per caso da un giudice e la decisione avrà effetto retroattivo a partire dalla data di decesso del pensionato.

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