La primavera ha fin qui mostrato il suo volto più instabile, fatto di sole e gradevoli temperature a sbalzi termici anche consistenti. Che fine maggio ci attende?
L’abbiamo tanto attesa ed il primo scorcio di primavera si è presentato all’insegna dell’instabilità. Al fianco di soleggiate e gradevoli mattine ecco il non sempre piacevole arrivo di piogge, spesso abbondanti, accompagnate, altrettanto spesso, da altrettanti non gradevoli sbalzi termici.

Superata la prima metà di maggio in tanti ora si chiedono cosa ci attende in vista della seconda parte di uno dei mesi tradizionalmente, e climaticamente, più belli dell’anno.
Le previsioni per i prossimi giorni non inducono all’ottimismo poiché proseguirà questa fase instabile, soprattutto al Nord Italia e in parte del Centro, così come avvenuto nella prima metà del mese. Pertanto il quadro è destinato a non cambiare. Torneranno le piogge, i rovesci ed i temporali sparsi, a tratti anche intensi.
In queste regioni sale l’allerta meteo
Tra martedì 20 e venerdì 23 maggio, si attende una nuova ondata di maltempo con il Nord Italia nell’occhio del ciclone per via di una persistente convergenza tra correnti umide meridionali e aria più fresca in arrivo da ovest, condizione ideale per temporali anche di forte intensità. Il Centro della nostra penisola si prevede solo marginalmente toccato da questa situazione.

Il Nord Italia sarà pertanto l’ampia zona da tenere più sotto stretta osservazione per il perdurare di questa fase di pronunciata instabilità.
Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia sono le regioni a il più alto rischio di fenomeni intensi, dove si potrebbero registrare precipitazioni con accumuli di pioggia fino a 200 mm in dieci giorni. A tale già critica situazione si aggiunge poi il rischio di grandinate, colpi di vento e locali criticità idrogeologiche.
Il quadro complessivo dei prossimi dieci giorni è quello di un’Italia divisa con un Nord più sotto scacco, un Centro al momento solo marginalmente coinvolto ed un Sud ancora più stabile, sebbene non del tutto al riparo coinvolgimenti che potrebbero arrivare in un secondo momento. La preoccupazione maggiore nasce da una variabilità che si trasforma improvvisamente e rapidamente non permettendo quindi di poter effettuare in anticipo previsioni precise.
Non è caldo, non è freddo, Accanto alle schiarite ecco l’instabilità. La primavera 2025 è diversa da quelle più recenti, meno soggetta a quegli sbalzi termici che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Il rovescio della medaglia di tale quadro climatico è però rappresentato dalle piogge abbondanti che in varie zone hanno già superato la media legata a questo periodo. Occorrerà pertanto armarsi di pazienza ed attendere ancora un po’ per vedere la ‘vera’ primavera. Forse.