Se hai debiti con il tuo Comune c’è una buona notizia, arriva la rottamazione locale delle cartelle: cosa devi chiedere subito al Caf

La riforma fiscale presenta diverse novità. Una riguarda in maniera specifica coloro che hanno contratto un debito con il comune. Che fare?

In molti casi basta una multa non pagata o una rata della Tari, la tassa sui rifiuti, dimenticata in cucina, per far nascere un debito con il proprio comune. Da quel momento inizia un iter che il più delle volta sfocia nel maggiore incubo di ciascun cittadino: la cartella esattoriale.

Signora con in mano le fatture da pagare
Se hai debiti con il tuo Comune c’è una buona notizia, arriva la rottamazione locale delle cartelle: cosa devi chiedere subito al Caf – museosannasassari.it

Gli esempi sopra citati sono forse quelli più comuni fermo restando che vi sono situazioni di ben altra gravità e che hanno impedito ai comuni la riscossione di ben altri importi dovuti. Un problema che pare essere al di fuori del tempo e dello spazio e per questo più difficile soltanto da correggere. Di risolverlo non si parla nemmeno.

Qualcosa però sta cambiando e da questo punto di vista il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 9 maggio 2025, ha approvato in via preliminare il decreto attuativo della riforma fiscale che attiene alle “Disposizioni in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale”. Il testo approvato introduce di fatto una maggiore autonomia fiscale per gli enti territoriali.

Quali le conseguenze per i cittadini?

Saldare un debito con il comune è ora più facile

Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri va nella direzione di un sempre più marcato federalismo fiscale per le Regioni. Che concretamente produrrà cosa?

Questo permetterà la definizione agevolata, in via autonoma, dei crediti fiscali e quindi procedere, sempre in maniera autonoma, alla rottamazione delle cartelle. Sta quindi prendendo sempre più forma la possibilità di recuperare i mancati introiti di multe e tasse locali.

scambio soldi sfondo monumento
Saldare un debito con il comune è ora più facile – museosannasassari.it

Il testo del decreto dà agli enti locali la possibilità di prevedere definizioni agevolate a livello territoriale che riguardano esclusivamente le proprie entrate. Gli interventi possono interessare situazioni debitorie riguardanti rette scolastiche, mensa, canone unico, Imu, Tari.

Questo per intraprendere finalmente la strada che conduca alla ‘visione’ di un Fisco “amico” dove gli enti territoriali potranno incentivare l’adempimento spontaneo attraverso l’utilizzo di misure concrete quali:

  • l’introduzione di un sistema premiale per i contribuenti che pagano con addebito diretto in conto corrente;
  • l’invio di avvisi bonari prima di dare avvio agli accertamenti.

Fisco “amico” fino ad un certo punto, però. Infatti vi sarà maggiore rigidità nei confronti di chi non paga e le procedure esecutive potranno essere messe in atto direttamente dal Comune, senza passare per l’Agenzia delle Entrate.

Se un cittadino non paga quanto dovuto, ad esempio l’Imu o la Tari, si pensa di rendere più veloce il pignoramento con azioni esecutive che potrebbero vedere tagliati i tempi di esecuzione: da 180 a 60 giorni.

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